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giovedì 30 giugno 2011

Ah ragazze!!! sapete cosa faccio adesso??? Solo per voi....... vi metto il testo della canzone che ho fatto ballare ai "miei" bambini al tirocinio....non potete neanche immaginare quanto bravi sono stati!!! Semplicemente fantastici!!

www.youtube.com/watch?v=W1knvIhNSkQ

A mi me gusta bailar el ritmo vuelta

a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
baila baila el ritmo vuelta

con una mano
con la otra mano
baila baila el ritmo vuelta

a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
baila baila el ritmo vuelta

con una mano
con la otra mano
con el brazo
con el otro brazo
baila baila el ritmo vuelta

a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
baila baila el ritmo vuelta

con una mano
con la otra mano
con el brazo
con el otro brazo
con la pierna
con la otra pierna
baila baila el ritmo vuelta


con una mano
con la otra mano
con el brazo
con el otro brazo
con la pierna
con la otra pierna
baila baila el ritmo vuelta

con una mano
con la otra mano
con el brazo
con el otro brazo
con la pierna
con la otra pierna
baila baila el ritmo vuelta

con una mano
con la otra mano
con el brazo
con el otro brazo
con la pierna
con la otra pierna
baila baila el ritmo vuelta

a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
baila baila el ritmo vuelta

a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
a mi me gusta bailar el ritmo vuelta
baila baila el ritmo vuelta



Buon ascolto!

LA COSTRUZIONE DELL'IO CORPOREO



I TAPPA:
esplorazione
II TAPPA:
coscienza
III TAPPA:
coordinazione
<!1. Il dialogo tonico
Dialogo
adulto-bambino
Dialogo
Bambino-bambino
Indipendenza corporea
<!2. Il gioco corporeo
Dal gioco funzionale
al gioco che comporta
regole
Gioco che comporta regole
Espressione corporea
<!3. L’equilibrio del corpo
Familiarizzazione
Azione individuale
Controllo dell’equilibrio corporeo
<!4. Il controllo di sé (controllo respiratorio)
imitazione
Controllo dell’espirazione boccale
Controllo dell’espirazione nasale

mercoledì 29 giugno 2011

I TRE CAPISALDI DELL'AZIONE EDUCATIVA

1.IL BAMBINO: EDUCAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
Questa costruzione dello schema corporeo (immagine, uso e controllo del corpo), viene attuata normalmente, naturalmente, globalmente nel corso di tutto lo sviluppo del bambino, grazie ai suoi movimenti, ai suoi giochi,...
Per il bambino questa educazione dello schema corporeo è un gioco: gioca con le proprie braccia, con le proprie gambe, con tutto il suo corpo.







2. IL BAMBINO DI FRONTE AL MONDO DEGLI OGGETTI

૩. IL BAMBINO DI FRONTE AL MONDO DEGLI ALTRI
In questo clima affettivo e di rapporto rassicurante, l'adulto si sforzerà di facilitare i due aspetti complementari della relazione, e cioè la conoscenza dell'altro per mezzo del corpo e le diverse forme di comunicazione con l'altro, vale a dire i diversi mezzi di espressione.

martedì 28 giugno 2011

L'EDUCAZIONE PSICOMOTORIA

In ogni situazione, come abbiamo detto, intervengono sia il bambino che il mondo esterno: mondo degli oggetti e mondo degli altri. Tutti gli aspetti relativi a questi rapporti si ricollegano alla corporeità.

1. Per dominare le sue pulsioni e le sue inibizioni, il bambino deve conoscersi e controllarsi.
2. Deve dimostrarsi capace di scegliere fra gli stimoli e di organizzare le sue percezioni.
3. Per portare a compimento le azioni che si propone, o schemi motori, deve essere in grado di controlllare le proprie diverse coordinazioni, di controllare i suoi spostamenti e di adattarsi alle condizioni di spazio e tempo.
4. E' costretto a tener conto del mondo degli altri.

LA PRIMA EDUCAZIONE DEVE QUINDI PROPORSI DI DARE AL BAMBINO, MEDIANTE LA CONOSCENZA DEL SUO IO CORPOREO, L'ORGANIZZAZIONE DINAMICA DELL'UTILIZZAZIONE DEL SE'. Dev'essere un'educazione di tutto il suo essere attraverso il corpo, ossia un'educazione psico-motoria.


lunedì 27 giugno 2011

IL GIOCO, RIFLESSO DELLO SVILUPPO DEL BAMBINO

Salve a tutti!! e ben ritrovati! Oggi volevo affrontare il tema del gioco...che ne dite? pronti.......viaaaaaa!!

La motricità è all'origine di qualsiasi conoscenza: io corporeo, mondo degli oggetti e mondo degli altri.
L'attività di gioco parte dal bambino stesso e si modifica a contatto del mondo esterno, si modifica pure man mano che il bambino diventa grande.

L'ATTIVITA' FUNZIONALE: nel bambino piccolo l'attività ludica diventa sperimentazione di sè e del mondo esterno attraverso se stesso. Questa attività funzionale, legata essenzialmente al bisogno di muoversi, è considerevole nel bebè e decresce progressivamente fino all' età di 4-5 anni.

L'ATTIVITA' SIMBOLICA: dai 2 anni, 2 anni e 6 mesi hanno inizio i giochi di imitazione. i giochi diventano una trasposizione dell'ambiente in cui il bambino cresce, e prendono allora i noti aspetti simbolici e magici.

L'ATTIVITA' SOCIALIZZATA: a partire dai 4 anni i contatti con gli altri fanno intervenire nuovi elementi: -il desiderio di fare come i grandi; -la ricerca di un pubblico; -la ricerca del successo. Al tempo stesso compaiono dei regolamenti e delle norme convenzionali che terranno un posto predominante nel gioco del bambino a partire dai 7 anni.

mercoledì 22 giugno 2011

MOTRICITA' NELLO SVILUPPO E NEL COMPORTAMENTO DEL BAMBINO

"Il tempo, lo spazio, il numero, la struttura, il colore e la causalità sono gli elementi principali del mondo degli oggetti, tra i quali il bambino deve orientarsi" (A.Gesell)

Grazie ai movimenti del proprio corpo: coordinazione fra le sensazioni, accomodamento senso-motorio,... il bambino esce dalla confusione primitiva e "la costruzione degli oggetti solidi e permanenti è il primo esempio di questo passaggio dall'egocentrismo integrale primitivo all'elaborazione finale di un universo esterno" (J.Piaget)

L'ambiente, il mondo delle persone, in cui il bambino vive, esplica una funzione fondamentale per il suo sviluppo. E' evidente che le relazioni con gli altri sono strettamente collegate con l'attività motoria e sensorio-motoria del bambino. Queste relazioni con gli altri sono dominate dalla soddisfazione dei due bisogni complementari e fondamentali del bambino: bisogno di sicurezza e bisogno progressivo di autonomia.  

lunedì 20 giugno 2011

ELABORAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO

Il primo oggetto che il bambino percepisce è il proprio corpo....e questo corpo è il mezzo dell'azione, della conoscenza e della relazione. La costruzione dello schema corporeo, ossia l'organizzazione delle sensazioni relative al proprio corpo, esercita una funzione fondamentale nello sviluppo del bambino. Essa si elabora progressivamente con lo sviluppo e la maturazione nervosa, parallelamente all'evoluzione sensorio-motoria e in rapporto al corpo degli altri.

FASI DELL' ELABORAZIONE DELLO SCHEMA CORPOREO
1. Legge cefalo-caudale: lo sviluppo, si estende attraverso il corpo, dalla testa ai piedi, e precisamente, i progressi nelle strutture e nelle funzioni incominciano dalla regione della testa, in seguito si estendono al tronco, e infine alle gambe.
2. Legge prossimo-distale: lo sviluppo procede dalla parte più vicina alla parte più lontana, a partire dall'asse centrale del corpo.

giovedì 16 giugno 2011


Ciaoo!
oggi parliamo di.......

TAPPE DI SVILUPPO MOTORIO SECONDO LE PRINCIPALI SCALE DI OSSERVAZIONE
Abilità motoria
Gesell
(1973)
Bayley
(1993)
Griffith
(1986)
Brunet e Lézine
(1967)
Controllo del capo
4-5 mesi
2,8 mesi
3 mesi
3 mesi
Seduto da solo
8-9 mesi
6,9 mesi
7-8 mesi
7 mesi
Eretto con sostegno
8-9 mesi
8-9 mesi
9  mesi
9 mesi
Carponi
9-10 mesi
-
10 mesi
-
Presa a pinza
11-12 mesi
9 mesi
9 mesi
9 mesi
Eretto da solo
13-14 mesi
-
13 mesi
12 mesi
Cammino indipendente
15-18 mesi
11,8 mesi
15 mesi
15 mesi

martedì 14 giugno 2011

LA NASCITA DEL MOVIMENTO

I primi movimenti, lente estensioni del capo, sono osservabili intorno alla settima settimana di gestazione; a partire da questo momento il repertorio motorio del feto si arrichisce: movimenti isolati delle braccia, delle gambe, delle dita, movimenti del capo, stiramenti, movimenti respiratori, singhiozzi, sbadigli, movimenti si suzione e deglutizione. Essi non sono affatto caotici e scoordinati ma sono eseguiti con grazia e fluidità, favorite dall'ambiente liquido in cui esse si svolgono e dall'assenza di peso. Il feto, prima del quarto mese (periodo nel quale la madre in genere comincia a sentire il proprio bambino muoversi), ha già sviluppato la maggior parte dei movimenti caratteristici della nostra specie.

lunedì 13 giugno 2011

TEORIE SULLO SVILUPPO MOTORIO

Ciao!! Come promesso partiamo dalle teorie dello sviluppo motorio del bambino, secondo diverse scuole..


- Piaget
- Wallon
- Freud e la Psicoanalisi

L'APPROCCIO ANALITICO E PSICOGENETICO DI J. PIAGET
Per Piaget, come l'organismo fisico ha la proprietà di svilupparsi a spese dell'ambiente, analogamente gli schemi motori o unità funzionali si trovano costantemente alle prese con le circostanze esterne che esprimono la loro crescita e le loro trasformazioni, dato che non vi è assimilazione senza adattamento simultaneo.
Piaget rileva gli aspetti spontanei e relativamente autonomi dello sviluppo delle strutture intellettuali.

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SECONDO H. WALLON
- Stadio impulsivo puro (neonato): risposta “riflessa” ai vari stimoli.
- Stadio emozionale (4° mese): iniziano i segnali orientati  vs.il mondo umano con bisogni anche affettivi.
- Stadio sensorio-motorio (tra il 1° e il 2° anno): prevalenza dell’atto motorio nella conoscenza dell’oggetto, sviluppo del cammino (mondo da esplorare)

- Stadio proiettivo (vs. i 2 a.): l’attività motoria stimola l’attività mentale, il bambino conosce l’oggetto attraverso l’azione che compie sullo stesso.
- Stadio del personalismo (dai 2 ai 5 anni): compare la coscienza di sé che si “oppone” alla coscienza dell’altro con reazioni d’esibizione, l’imbarazzo e la vergogna.
-Stadio della personalità polivalente (dai 6 a.): passa dalla cornice familiare all’ambiente sociale (scuola).
Il bambino partecipa a numerosi giochi di gruppo, cambia ruolo e funzione, moltiplica le esperienze sociali.
- Inizialmente può comparire incertezza, cambiamenti rapidi in funzione degli interessi e circostanze.

PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO SECONDO FREUD. 

Freud divise la vita del bambino in cinque fasi di successivo sviluppo psicosessuale:
1. Orale
2. Anale
3. Fallica
4. Latente
5. Genitale

Fase orale:
Primi 18 mesi di vita, durata variabile; relazione fondamentale del bambino con il mondo esterno è di tipo nutritivo, con la madre. La libido, cioè l'energia sessuale del soggetto, si concentra nella bocca. Il bambino tende a portare tutto alla bocca. La bocca in questo periodo diventa il tramite che lo lega al mondo.

Fase anale:
Corrisponde al periodo che va dai 18 ai 36 mesi della vita del bambino.Questo periodo corrisponde allo sviluppo fisico che permette al bambino di controllare le funzioni sfinteriche. Il bambino impara a sviluppare l'autostima e l'autonomia.

Fase fallica:
Si sviluppa tra i 3 ed i 6 anni di vita del bambino. In questo periodo si sviluppa il Complesso di Edipo nei
maschi ed il Complesso di Elettra nelle femmine. In questa fase si ha lo sviluppo del Super Io. In questo periodo il bambino si rende conto della diversità tra i due sessi.


Fase latente:
In questa fase (tra i 6 anni e la pubertà), il bambino sviluppa le sue amicizie con individui dello stesso sesso e focalizza l'attenzione sul suo sviluppo fisico. Inoltre, avviene un ulteriore sviluppo dell'identità di genere, attraverso l'identificazione con il genitore dello stesso sesso.

Fase genitale:
Questa fase inizia con la pubertà e si protrae lungo tutto il resto della vita dell'individuo. In questo periodo l'individuo deve risolvere i conflitti e le fissazioni derivanti dalle fasi precedenti. Si definisce “fissazione” il prolungamento eccessivo delle fasi precedenti con conseguente instaurarsi di comportamenti anomali.





sabato 11 giugno 2011

Sapete perchè ho scelto proprio la danza come progetto di tirocinio?? ........perchè mie care amiche...l'attività fisica fin da piccolissimi è importantissima!!...
adesso vi lascio un po' di suspense...questo è un argomento che voglio trattare in profondità...quindi dalla prossima volta partirò dalle basi per spiegarvi tutta la faccenda dello sviluppo motorio del bambino e dell'importanza dell'attività fisica!
A prestoooo :)

venerdì 10 giugno 2011

ESPERIENZA DI TIROCINIO

Ciao a tutti!
Da oggi voglio parlarvi della mia esperienza di tirocinio...e a tesi la farò proprio su questo!
Per quanto riguarda la struttura ho scelto il "Nidotto", il nido aziendale dell'ospedale ULSS 8 di Montebelluna (se volete saperne di più http://www.consorziocgm.org/nidotto).


Periodo di tirocinio: dal 9 settembre al 4 novembre 2010.

Titolo del progetto: “SCATENIAMOCI A RITMO DI MUSICA”.

Obiettivi generali: - migliorare l’equilibrio;
                                 - coordinare i movimenti;
Obiettivi specifici: - battere i piedi a ritmo di musica;
                                 - imparare i movimenti delle mani, delle braccia e dei piedi;
                                 - coordinare i movimenti del corpo e delle mani;

Osservazioni iniziali: il primo periodo di tirocinio ho fatto attività di osservazione; ho notato subito nei bambini della sezione dei grandi un’ottima capacità motoria. Equilibrio molto buono, anche sui materassi morbidi fanno fatica a cadere; procedono cauti ma non hanno paura di cadere e nemmeno di saltare. Dalle osservazioni iniziali il mio progetto non mi spaventava affatto.

Motivazioni: la danza è sempre stata parte di me, e credo che anche per i bambini sia un ottimo mezzo per migliorare le capacità motorie di base, ma al tempo stesso per divertirsi. È anche un ottimo mezzo di comunicazione non verbale, e dal ballo si possono capire molte cose.

Svolgimento: il progetto l’ho svolto per tutto il mese di ottobre, tutti i giorni in cui ero presente al nido, in modo che per i bambini entrasse come una routine. Alla mia domanda “bambini…balliamo?” loro rispondevano “siiiii…”. Allora li mettevo in fila per vestirli con le fusciacche colorate e sonanti…e una volta pronti…via a ritmo della musica “baila el ritmo vuelta”!

Osservazioni finali: all’inizio i bambini si muovevano a loro piacimento, ed era interessante vedere come interpretavano la musica, poi piano piano hanno imparato il ritmo, le semplici sequenze e sono diventati subito molto bravi. La loro bravura e il loro impegno sono stati superiori alle mie aspettative; non pensavo di trovare bimbi così piccoli in grado di fare una sequenza a ritmo di musica, e di farla perfetta!

Ho avuto un ottimo riscontro, e sono entusiasta di questa esperienza di tirocinio; ho potuto imparare molte cose, questo nido mi ha donato molto sia in termini di emozioni, sia in termini teorici.

giovedì 9 giugno 2011

L'importanza della lettura ai bambini piccoli

Ciao a tutti!
allora avete sbirciato i libretti? vi sono piaciuti?
Oggi volevo concludere il tema della lettura con una riflessione tratta dal sito http://www.pediatric.it/nati_per_leggere.htm....


"Leggere con un bambino vuol dire contribuire in modo determinante alla crescita delle sue capacità cognitive e relazionali. Il bambino piccolo ha fame di conoscenza, così come ha fame di affetto e di tenerezza. Il caldo abbraccio che lo avvolge, l'intimità che si crea condividendo la lettura di un libro rappresentano il terreno ideale su cui far crescere il suo amore per le parole e per le storie oltre che le sue capacità di comprendere meglio il mondo che sta dentro e fuori di lui."

  • leggere e raccontare a un bambino significa creare con lui un                                                           rapporto di speciale intimità e intensità;
  • attraverso il libro si offre al bambino la possibilità di aumentare                                                               la durata dei suoi tempi di attenzione, si crea l'abitudine all'ascolto, si sollecita la sua capacità immaginativa;
  • attraverso il libro il bambino è invogliato a ripetere le parole che ascolta, a memorizzarle e                a farle entrare nel suo lessico abituale;
  • il contesto fortemente affettivo in cui avvengono i primi incontri con il libro 
induce il bambino a desiderare e a richiedere che l'esperienza sia ripetuta, 
favorendo la creazione di una abitudine che migliora di per se stessa le capacità di 
ascolto e di comprensione e motiva l'adulto ad approfondire la conoscenza dei libri,
a migliorare il modo di proporli e a creare nuove possibilità di incontro fra bambino 
e libro;
  • condividendo libri e storie l'adulto cresce insieme al bambino.

  • leggere e raccontare a un bambino significa creare con lui                                                                    un rapporto di speciale intimità e intensità;

mercoledì 8 giugno 2011



Buongiorno!
Oggi continuo con le letture..ieri ho postato solo due categorie..oggi vi metto tutte le altre!
buona visione!


Prima della buonanotte

Una storia, almeno una, tutte le sere prima della buonanotte....perché le storie:
  • CALMANO e aiutano a varcare senza timore la soglia del sonno
  • COCCOLANO e garantiscono la presenza di mamma o papà
  • CONSOLANO e fanno dimenticare piccoli e grandi crucci

E' dolce addormentarsi ascoltando una voce che legge o racconta!

E' L'ORA DI DORMIRE OTELLO CODARICCIA                  LA MUCCA MOKA FA UN BEL SOGNO

Chrisyan Fox - Diane Fox                                             Agostino Traini

                    


Che emozione!

Per fare emozionare un bambino leggendogli un libro, servono:
  • COINVOLGIMENTO perché il tipo di interesse che l'adulto mette in gioco determina la qualità dell'ascolto del bambino
  • COMPLICITA' perché i bambini desiderano intensamente entrare in relazione empatica con i grandi
  • CONDIVISIONE perché qualunque emozione condivisa diventa più importante, più intensa, più memorabili

L'AMICO DEL PICCOLO TIRANNOSAURO                      GIORNO DI NEVE                      Florence Seyvos -Anais Vaugelade                              Komako Sakai

                           


Non solo capricci

Una storia, ben scelta, ben letta o ben raccontata, meglio se comica o ironica, aiuta a:
  • STEMPERARE in un sorriso tensioni e malumori
  • SDRAMMATIZZARE paure che stanno spesso alla base di comportamenti giudicati incomprensibili o inaccettabili
  • SODDISFARE l'esigenza di essere capiti e ascoltati

A CIASCUNO IL SUO....PROT!                                PICCOLO PISELLO
Noè Carlain - Anna Laura Cantone                    Amy Krouse Rosenthal - Jen Corace


                                    



Una zuppa di fiabe

Perché ancora oggi è importante raccontare fiabe ai bambini? Perché le fiabe:
  • PIACCIONO a grandi e piccoli e rappresentano quindi un terreno ideale di incontro
  • CREANO un forte senso di appartenenza alla propria cultura e permettono di conoscerne altre
  • CONSENTONO di affrontare argomenti difficili usando però un linguaggio fortemente simbolico          

LA PECORA CARLOTTA                                         SONO IO IL PIU' BELLO                       Anu Stohner - Henrike Wilson                                 Mario Ramos

                                         

ECCO QUA!! ho concluso con la bibliografia!
Poi, mi raccomando, fatemi sapere se questi libretti sono piaciuti ai vostri bambini!
A presto!
Martina

martedì 7 giugno 2011

UN PO' DI LETTURA...

Ciao!
Volevo raccontarvi del corso che ho appena concluso....ho partecipato al "corso di lettura ad alta voce" presentato nel mio comune con il progetto "Nati per leggere"...non vi dico che meraviglia!
Sono state cinque lezioni interessantissime, nelle quali abbiamo lavorato sul gioco di squadra, sulla fiducia del compagno a fianco, sul ritmo, sulla respirazione, sulla voce e sulla lettura!

Sul sito del progetto "Nati per leggere" (http://www.natiperleggere.it/) è presente un'interessante bibliografia per bambini, io riporterò in questa pagina i libri per la fascia 0-3.

"Leggimi subito, leggimi forte
Dimmi ogni nome che apre le porte
Chiama ogni cosa, così il mondo viene
Leggimi tutto, leggimi bene
Dimmi la rosa, dammi la rima
Leggimi in prosa, leggimi prima"
Bruno Tognoli
Carezze in rima
  • la RIMA facilita la memorizzazione e produce un piacevole effetto sonoro;
  • il RITMO invita ad accompagnare il suono delle parole con movimenti del corpo;
  • la RIPETIZIONE facilita la comprensione e favorisce la lettura corale.

LA CASA DEI BACI                                                   LA CHIOCCIOLINA E LA BALENA
Claudia Bielinsky                                                   Julia Donaldson, Axel Scheffler

                                 


Storie per coccolare

Non è mai troppo presto per cominciare, perché leggere a un bambino crea occasioni di:
  • INCONTRO
  • INCANTO
  • INTIMITA'

LA REGINA DEI BACI                                     MA CHE COS'E' QUESTO?                              Kristien Aertssen                             Pascal Teulade - Jean-Charles Sarrazin

                  

lunedì 6 giugno 2011

PER COMINCIARE....

Salve a tutti!
Vorrei innanzitutto presentarmi....sono una giovane ragazza di Treviso, sto concludendo i tre anni di università, corso in Scienze dell'Educazione con curricolo in educazione per la prima infanzia; per mantenermi gli studi faccio la baby-sitter...e i bambini sono la mia più grande passione!
In questo blog vorrei poter condividere le mie idee con tante altre ragazze che frequentano la medesima facoltà, o con mamme, educatrici e appassionati di bimbi! 
Ci saranno degli argomenti interessanti.... vedrete!

A presto

Martina